10 ragioni per cui trasferirsi all’estero è una buona idea


La celebre comunità di espatriati InterNations rivela le 10 ragioni principali per trasferirsi all’estero. Le informazioni su cui la lista si basa sono stilate in base a varie fonti: molti studi accademici sulla vita all’estero, i 2,8 milioni di membri di InterNations e l’indagine annuale del network Expat Insider. Con quasi 13.000 intervistati che vivono e lavorano all’estero, si tratta di uno degli studi sugli espatriati nel mondo più costosi.   

1. Trovare la felicità
La maggior parte degli espatriati si considera felice (78%); 1 su 5 è anche molto felice (20%) e solo 1 su 10 è meno soddisfatto rispetto alle proprie aspettative. Se si chiede agli espatriati di valutare il proprio livello di felicità su una scala da 1 a 7, questi rispondono in media 5.334. Per il World Happiness Report 2017, gli intervistati hanno valutato la loro felicità in risposta a una domanda simile con una media di 5.310. La scala qui impiegata andava però da 1 a 10. Il confronto tra le due medie fornisce così un risultato sorprendente: chi vive all’estero è in media più felice del resto della popolazione.

2. Scoprire il vostro genio
Da uno studio di William W. Maddux della INSEAD Business School è risultato che apprendere informazioni su nuove culture e adeguarvisi migliora le abilità di problem solving tra gli studenti MBA iscritti al programma internazionale. Dopo aver vissuto quasi un anno all’estero, quelli che presentavano un atteggiamento più aperto verso altre culture erano anche quelli in grado di operare correlazioni più complesse tra idee differenti.  Si tratta di un talento di valore, non solo nella vita personale, ma anche in quella professionale: “Diamo grande importanza all’esperienza internazionale dei nostri dipendenti,” sostiene il fondatore e Co-CEO di InterNations, Malte Zeeck. “Così facendo incoraggiamo l’innovazione e una modalità di pensiero trasversale nei nostri team.”

3. Diventare più creativi
Angela Leung della Singapore Management University ha dimostrato nel suo studio che il contatto con diverse culture ha un effetto positivo sulla creatività: gli studenti esposti a due culture differenti insieme non presentavano solo performance migliori ma riuscivano meglio ad essere creativi, ad esempio nel generare idee non convenzionali. Pertanto non sorprende che un espatriato su dieci (9%) lavori nel settore delle arti (es. musica o arti dello spettacolo).

4. Trovare l’amore
Nel mondo vivono oltre 7 miliardi di persone e, secondo vari studi, circa la metà di questo è single. Ma come fare a sapere se la propria metà vive nello stesso Paese? Trasferendosi all’estero e conoscendo nuova gente, aumentano anche le possibilità di incontrare la persona giusta. Infatti, un espatriato su quattro in una relazione stabile ha incontrato il proprio partner, indipendentemente dalla nazionalità, nell’attuale Paese di residenza dopo il trasferimento. Inoltre, oltre sei su dieci (64%) hanno una relazione con una persona originaria del nuovo Paese.

5. Imparare una nuova lingua
Un espatriato su dieci afferma che imparare la lingua straniera sia stata una delle ragioni del trasferimento all’estero. In ogni caso, per la maggior parte sembra che il trasferimento all’estero abbia portato benefici in termini di apprendimento linguistico: un espatriato su tre parla almeno un po’ la lingua del nuovo Paese e oltre due quinti (43%) è fluente nella lingua locale e comunica senza difficoltà. Inoltre, una ricerca rappresentativa tra i membri di InterNations ha mostrato che l’84% di coloro che vivono all’estero parla almeno due lingue e oltre uno su cinque (22%) ne conosce 4 o più.

6. Essere pionieri della modernità
Per i colonizzatori nel XVII secolo alla ricerca di un nuovo mondo o per gli scienziati interessati a testare un nuovo trattamento medico, ciò che unisce tutti i pionieri è il coraggio di fare un passo verso qualcosa di sconosciuto. Questo è lo spirito che accomuna anche gli espatriati. Indipendentemente dal fatto che si trasferiscano per lavoro e carriera (31%), amore e famiglia (25%), per una migliore qualità di vita (8%) o in cerca di avventure (7%), quando qualcuno decide di spostarsi diventa pioniere della modernità. Desidera qualcosa di nuovo, unico, inesplorato e sconosciuto, proprio come gli intrepidi pionieri del passato.

7. Diventare più tollerante
Arrivare in un nuovo Paese e adeguarsi alle nuove abitudini può rappresentare una sfida. Tuttavia, quando gli espatriati cominciano ad abituarsi e a sentirsi a casa nella nuova cultura, diventano più aperti, tolleranti e più abili nel superare differenze culturali; sostiene Rona Hart dell’University of East London nel suo libro Preparing for Your Move Abroad: Relocating, Settling in, Managing Culture Shock (Prepararsi per l’estero: trasferimento, abitudini, gestire lo shock culturale). Spiega inoltre che gli espatriati tendono a giudicare meno gli altri e iniziano a tollerare opinioni e azioni che prima non avrebbero apprezzato o che avrebbero preso male.

8. Diventare una persona sociale
Da un sondaggio condotto su oltre 1.100 studenti, di cui metà andati all’estero e l’altra metà rimasta a casa, due ricercatori tedeschi hanno rilevato gli sviluppi nei tratti della loro personalità durante quel periodo. Dallo studio è risultata una correlazione tra il trasferimento in un Paese estero e il miglioramento delle abilità sociali: gli studenti che avevano passato del tempo all’estero e creato una nuova rete di supporto dopo aver lasciato amici e famiglia sono risultati più estroversi, piacevoli e aperti verso gli altri.

9. Trovare una nuova Patria
Le  innumerevoli storie dei 2,8 milioni di membri di InterNations mostrano come la decisione di trasferirsi all’estero per un po’ si sia trasformata in un progetto a lungo termine. Meghan Driscoll lasciò gli USA per vivere inizialmente in Uzbekistan e Kazakistan e si è ora trasferita in Germania. “Ho difficoltà a vedermi in un solo posto a vita. Mi sento più come una cittadina del mondo.” E Meghan non è la sola: quasi quattro espatriati su dieci (38%) ritiene improbabile un ritorno nel Paese di origine in futuro.

10. Fidarsi dell’opinione di 57 milioni di espatriati
La società di ricerche di mercato Finaccord stima nel suo Global Expatriates report che vi sono circa 57 milioni di espatriati in tutto il mondo, 11 milioni in più rispetto al 2009. “Con la crescente globalizzazione delle mete di viaggio per la popolazione mondiale e le abitudini di lavoro, il numero di espatriati continuerà a crescere,” prevede il fondatore e Co-CEO di InterNations, Malte Zeeck. ”Lo scambio internazionale con altre culture e l’esposizione ad abitudini differenti sono la chiave per stabilire una comunità armoniosa.” E diciamoci la verità: 57 milioni di persone non possono aver torto!